Di film controversi, violenti, sboccati e disturbanti la storia del cinema ne è piena, grazie soprattutto alle produzioni indipendenti degli anni ’70. Dal rape&revange Non violentate Jennifer al cannibale nostrano Cannibal Holocaust, dal nazista SS Experiment Camp sino agli psicopatici Hanry – Pioggia di sangue e Driller Killer. Ma se davvero esiste un limite al “mostrabile sullo schermo”, nessuno dei film sopraelencati riesce anche solo minimamente a reggere il confronto con l’opera seconda di Fred Vogel. Se il primo August Underground, datato 2001, raggiungeva notevoli vette di sadismo e violenza, questo sequel (a cui aggiungerà anche un terzo episodio in cui però i toni si smorzano non poco) è quanto di più estremo uno spettatore in cerca di emozioni forti possa trovare in circolazione, mettendo in mostra “l’insostenibile”. Molte, troppe pellicole si sono fregiate della tagline “il film più sconvolgente mai visto”; e se questo titolo spetta a una pellicola, quella è August Underground’s Mordum.
La necessità/voglia di trasgredire e uscire dai canoni è sempre cosa gradita, ma ci sono limiti che forse è meglio non superare.. ma andiamo con ordine.
August Underground’s Mordum è il secondo film di una trilogia, basata semplicemente su atti violento-vandalici realizzati dagli autori, a mò di snuff movie simulato, ma che di per se non ha una trama ben precisa. Realizzato tutto in prima persona alla Blair Witch Project (o REC se preferite) con macchinari ridicoli (classica videocamera da ‘comunione’), tra le immagini traballanti e malferme, lo scopo di questo film credo sia semplicemente quello di spingersi oltre, ma è un limite superato senza alcuna funzione logica e quindi risulta spesso fastidioso.
Si deve dar atto che le interpretazioni, sia delle vittime che dei carnefici, siano molto realistiche così come gli effetti speciali, e sicuramente non è una pellicola che lascia indifferenti, ma la domanda dopo ogni scena è sempre la stessa.. perché? Giusto per dare un esempio, ciò che potrete trovare in questo film è un pout pourri di violenza che passa dalla sodomizzazione di una bambina morta ad autocastrazioni costrette dai protagonisti ai danni di un malcapitato che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato (casa sua, tra l’altro), da ragazze tagliate nel basso ventre con tanto di viscere che cadono già a tipi che mangiano vermi cresciuti su cadaveri di bambini lasciati in cantina e la domanda è sempre quella, perché?
Sicuramente non è un film adatto agli impressionabili, ma nemmeno per tutti gli altri, piuttosto potrei dire che è una pellicola rivolta a quei malati di cinema alla ricerca delle chicche o per gli estremisti dell’horror che vogliono qualcosa di più forte del solito. La scarsa realizzazione tecnica e la mancanza di un plot che giustifichi la carneficina non aiuta certo a dare un giudizio positivo per August Underground’s Mordum, ma sicuramente tutto si potrà dire, tranne che non lasci qualcosa dopo la visione. Qualcosa di malato e disturbante.