Ultimamente nel nostro paese stiamo assistendo alla nascita (o al ritorno) di band promettenti con tutte le carte in regola per traghettare la tradizione ’80/primi ’90 su lidi moderni.
I Date at Midnight riportano in auge il Death Rock di matrice americana (ma non solo, qua e là aleggiano anche i Corpus Delicti e i Leitmotiv, così come i purtroppo dispersi Sleeping Children e A Wedding Anniversary) da notare come, rispetto ad altre band moderne del genere, per esempio i Violet Stigmata, i nostri ragazzi evitano eccessive contaminazioni sperimentali, riproponendo il genere “puro”:
i punti di forza sono l’arrangiamento sempre ben curato dei singoli strumenti, che emergono scanditi gli uni dagli altri, con nitidezza, evitando l’effetto “marasma” (spesso conseguenza magari di una pessima qualità di registrazione, specialmente per le band emergenti alle prima armi) e un’ottima capacità di “scrivere canzoni che si stampano in testa”.
Spirit Dance in tal senso è esplicativa; ottimo intro, chitarre “tombali”, ritmo strisciante, voce “nosferatica” secca e “isterica”; Panic Public Show, con un intro molto “cinema muto/carillon decadente”, tesa tra drammaticità e istinto, riff liquido e distorto su basso e batteria continua e persistente.
In Idillio e Tenebra la band rivisita le atmosfere liquide e “scordate” su strutture disgregate e asincrone.
In Dead motions i tempi vengono ulteriormente rallentati: spesso la band si diletta nell’alternare parti più vischiose e striscianti ad altre più veloci e dinamiche, il che permette di mantenere sempre vivo l’interesse dell’ascoltatore.
Oltre ai riferimenti ai Bauhaus, Christian Death per il retrogusto nervoso, secco e allucinato che spesso i Nostri sfogano, alternandolo alle parti più pulsanti e atmosferiche, mi hanno portato in mente anche i Mephisto Walz dei primordi, come in Vicious and liar (basso da oscar) così come i London After Midinight (che sinceramente mi sembra che negli ultimi tempi abbiano smarrito un pò la vena creatrice…), quelli di PsychoMagnet, ma rivisti su toni più “street” e meno glamour.
Un applauso per la scelta della band di cantare in italiano nella già citata Idillio e Tenebra e nella nervosa-decadente Vanità altro pezzo che può essere un ottimo biglietto da visita !
Chiude il cd la lugubre e strisciante Alone.
Un suggerimento alla band: provare a inserire dei sample, magari presi proprio da classici film dell’orrore in bianco e nero, per poi “cucirci” attorno la musica, un pò come fatto per l’intro di Panic Public Show !
Un bel cd, che piacerà a tutti gli amanti del genere: è bello vedere che negli ultimi tempi qui in Italia stiamo assistendo alla nascita di band che sapranno farsi apprezzare non solo qui, ma anche all’estero!
Restate in attesa di vedere la band dal vivo, una dimensione che credo randa anche in modo migliore la loro proposta oscura venata da palpiti nervosi e “scheletrici” su atmosfere spesso liquefatte.
Lunaria
Deathrock
2012
Date at Midnight