Battere il ferro finchéé caldo . Sembra essere questo il motto degli inglesi White Lies che a distanza di poco piùdi un anno dal super acclamato primo full lenght , lanciano sul mercato la loro seconda lacrima musicale. Premettiamo sin da subito che se To Lose My Life , aveva fatto assolutamente strappare i capelli e gridare al miracolo , Ritual si mantiene ben di sotto delle aspettative risultando , per svariati aspetti , piùuna forzatura commerciale che un prodotto proveniente dalle viscere dell'anima.
Per parlare in maniera approfondita della musica contenuta in questo platter occorre separare il disco in due gironi ben distinti tra loro. La prima parte scorre liquida come nero olio in tubi e condutture inchiodati nel sottosuolo del tempo. L'atmosfera cupa , nebulosa e narcolettica delle prime tracce rievocano sicuramente gli spettri musicali dei Joy Division traendone sofferenza e desolazione come spesso é accaduto nel precedente To Lose My Life.
Is Love e l'inquietante Bigger Than Us sono tracce che funzionano a meraviglia , Peace & Quiet rievoca alla mente i primi bagliori elettronici dei Tears For Fears mentre Streetlights presenta elementi musicali innovativi per la band di buon ingegno e di buona fattura soprattutto nell'inedito utilizzo dei synth. Holy Ghost , chiude il primo girone risultando ancora apprezzabile grazie a sonorità cupe e trascinanti e grazie ad una maculata attenzione alle atmosfere .
Il secondo girone si apre con l'industriale Turn The Bell traccia che rubacchia un po' troppo dai Depeche Mode di primi anni novanta , sia nelle liriche , sia nella musica . The Power & The Glory si incastra attraverso instabili tentativi di electropop ottantino banali e mai trascinanti come sono banali e prive di una vera e propria anima le seguenti Bad Love e Come Down , tracce che sembrano totalmente disconnesse dal primo girone e dalla funerea anima dei White Lies. Un'opera incompiuta dall'inizio emozionale ed incandescente che si raffredda perdendo emozione e senso mistico nel finale . La fretta e le operazioni commerciali sicuramente hanno inciso in questo To Lose My Life non permettendo alla band di concludere in modo appropriato il disco.
Personalmente ritengo le tracce conclusive impacchettate ed incelofanate da un senso di già sentito , evidenti sono i malriusciti richiami agli Editors ed alle piùantiche sonorità come quelle dei primi Tears For Fears e dei Depeche Mode . Per essere cattivi potremmo dedurre che la band stanca delle cupe sonorità dei Joy Division si stia dirigendo verso lidi ed atmosfere più vicine all'elettronica , che e anche in questo caso , non risultano del tutto originali e soggettive ma risulta no scopiazzate e già sentite.
White Lies – Ritual