Il nostro viaggio nella darkwave continua: stavolta siamo a Napoli con i Silentways, trio composto da Annalisa Lynch (vocals), Nino Candia (bass, programming), Francesco Candia (guitar, programming). Tre talenti che regalano un po’ di ottimismo poiché, come alcuni colleghi, sono la dimostrazione che la scena dark del sud non solo è ancora viva – o non morta – ma è anche di un certo spessore musicale e capace di trasmettere emozioni. Forse va solo scoperta.
Ed è proprio per questo che approfondiremo la loro ultima uscita di marzo 2024, l’album “Aeon”, nome che deriva dalla parola greca antica “αἰών” e significa “eternità”.
E’ basato sulle “percezioni dell’amore” ed è composto da otto tracce. Ognuna di esse racconta di “momenti specifici di quello che si prova quando si ama”, così dichiara la band.
Una volta cominciato l’ascolto, è difficile non proseguire: è così che dalla prima traccia, quasi senza accorgersene, ci si ritrova già all’ottava. Ciò avviene grazie alle voce calda ed eterea di Annalisa, che ci accompagna dolcemente nel loro mondo e che crea un bel contrasto con la fredda musicalità della loro coldwave e della drum machine; non solo, anche grazie ad una chitarra in stile tipicamente gothic e soprattutto alle ipnotiche linee di basso di Nino, altro elemento fondamentale che rende difficile distogliere l’attenzione e che ci fa avere orecchie solo per Aeon.
Si comincia con la title-track, il primo brano tra i tanti da cui veniamo catturati: un “invito accattivante” (Captivating invitation) come canta Annalisa. Nel testo possiamo notare quella dolcezza già menzionata per la presenza di parole come sweet e honey; per dei chiari riferimenti ad un desiderio di contatto con un’altra persona che va ben oltre un bisogno fisico:
è passionalità, volontà di lasciarsi andare all’altro, di lasciarsi trasportare; e così riuscire a sentirsi liberi da ogni preoccupazione, ad allontanarsi dall’oscurità della propria mente:
(“Fascinating liberation / Pull me towards you” “Affascinante liberazione / tirami verso di te”).
A proposito di oscurità, tutto ciò avviene su una base molto cupa e in un video musicale in cui gli artisti si esibiscono in un’ambientazione grigia, formando quel particolare contrasto sopra citato.
La numero due, “Thrist”, continua a cavalcare l’onda del tema principale (“the one who quenches my never-ending, secret thirst” “colui che disseta la mia sete infinita e segreta”), proprio come
“A Red Thread”, traccia successiva. Come Aeon, anch’essa presenta un video che è stato d’ispirazione per la l’artwork dell’album: la cover, infatti, è un’elaborazione di una foto scattata durante le riprese, un’immagine che rappresenta un legame nato dal destino e dalla passione.
Nel video si può vedere la cantante avvolta, appunto, in un filo rosso. Quest’ultimo simboleggia una connessione profonda e per niente casuale tra due anime; la forza che le spinge sempre l’una verso l’altra, tema ricorrente (“pull me towards you”). Un fenomeno che non si può ignorare, che è molto più grande di qualsiasi circostanza negativa e, come il filo, difficile da spezzare.
In questo caso quello di cui canta rispecchia maggiormente la musica, per delle parole che esprimono disorientamento, sofferenza, un bisogno di cambiamento:
“To travel without an aim / Heartbroken and in pain / Hoping that fate will change quite soon” “Viaggiare senza meta / con il cuore spezzato e sofferente / sperando che il destino cambi presto”
Ma il calore non ci abbandona:
“Connecting dark energies / Swimming around in warm seas”
“Collegare le energie oscure / nuotare nei mari caldi”
“Entry”, è uno dei brani che più risaltano, in particolare per la voce di Michele Mozzillo, ex Hapax e attuale membro dei Varg I Veum, altra band darkwave napoletana altrettanto degna di nota.
Anche questo pezzo è caratterizzato da un testo dall’atmosfera calorosa e accogliente, ma anche di ispirazione naturale. Un ulteriore riferimento ad un forte legame, un divenire un tutt’uno con la natura e con la persona amata:
“Sweet scented candles / Lying under the trees / Tie yourself to me”
“Candele profumate / sdraiati sotto agli alberi / legati a me”
Nel ritornello, si ripetono parole molto profonde:
“You know my heart / Crimson colored core”
“Conosci il mio cuore / nucleo color cremisi”
Proseguiamo con “Ice”. Come dicevamo, quest’album vuole esporre diverse percezioni dell’amore e questa traccia ne è la prova, essendo la descrizione di un rapporto apparentemente più incerto:
“Fields of flaming troubled love / pulling her towards hazy thoughts”
“Campi di fiammeggiante amore travagliato / che la trascinano verso pensieri confusi”
Inoltre ritroviamo quel dualismo, elemento distintivo dell’album, che qui è molto evidente e persino molto più ossimorico:
“Sweltering late summer heat / burning ice melting her too”
“Il caldo soffocante di fine estate / il ghiaccio ardente che bruciava anche lei”
Mantengono la stessa formula “Crush” (“changeable rhythms and moods” “ritmi e stati d’animo mutevoli”) e “Awaken” (“I turn my back on you / It’s cold and always cruel” “Ti volto le spalle / è freddo e sempre crudele”).
In “Dusk”, traccia finale, ci imbattiamo in un altro tipo di rapporto, il più importante: quello con se stessi. La protagonista descrive, infatti, le difficoltà riscontrate nella ricerca e percezione di sé.
“Here again / searching my true soul
I find it hard / to be beautiful
Dressing up / in my own shy skin”
“Eccomi di nuovo / a cercare la mia vera anima
Trovo difficile / essere bella
Vestirmi / nella mia pelle timida”
In conclusione, “Aeon” è un’uscita contemporanea da non sottovalutare, un percorso passionale ed emotivo attraverso i diversi tipi di amore e le complesse relazioni umane, anche quella che dobbiamo affrontare con noi stessi; un alternarsi di sensazioni calde e fredde. Si potrebbe dire, inoltre, che sia quasi una rappresentazione della coesistenza di luce e oscurità, del bene e del male.