
Suoni oscuri si aggirano nel soleggiato sud italiano; esotici da queste parti, una vera sorpresa per me, amante dell’ascolto cupo e introspettivo. I Fading Rain, hanno appena pubblicato il loro primo EP, “Winter Ballads”, prodotto dall’etichetta italiana Mislealia records; un sound d’impatto, tagliente, una dark wave contemporanea che interagisce con il post punk dei Joy Division , il gothic rock degli anni 80 da Siouxsie ai Pink Turns Blue, e il post punk revival dei White Lies. Osservando la copertina, ci si rende conto dello spirito decadente dell’album; presumibilmente un uomo, in una stanza totalmente buia, vicino ad una finestra dallo sfondo completamente bianco; stile minimal, freddo, a cui a chi ha delle particolari sensibilità non può non piacere. Ascoltando i brani le mie sensazioni non vengono smentite; suono aperto e ritmato, distorto e ossessivo, chitarre affilate e voce potente; dal suono incalzante di “Unable” che lascia intravedere la luce, al buio che trionfante prevale in “Winter Ballad”, da “Fading Rain”, gotica e desolante a “Delirium Tremens” e “Killer Strikes Again” che con violenza e rabbia aggrediscono. I singoli elementi in costante interazione superano la prova e danno vita ad un insieme che raggiunge buonissimi risultati.