Gli Skeleton Hands sono una band americana e propongono una Electro Wave fredda e boreale, sullo stile dei primi Clan of Xymox (si senta Gone, Ravage o Oxygen), lontana e rarefatta. Le vocals, invece, ricordano dei Depeche Mode fatiscenti (influenza che comunque compare tra i solchi, per un certo gusto alla melodia, per quanto “spettrale” e gelida, si senta il break di Oxygen o l’incipit di Ghost, che poi “evapora” in synth davvero spettrali). Dotted Lines e Robot Hands hanno linee liquide e effettate con eco, ricordando forse più i Cure del periodo Pornography, mentre City Lights è più dalle parti di Disintegration. Reeducation si fa più serrata, anche se rispetto alle track precedenti, perde un po’ l’ispirazione. I Was Lying When I Said It Was Okay è ghiacciata da un intro così polare, da sembrare quasi i Lycia! Ottima song, che si trascina lenta ed evanescente, con vocals declamanti.
Skeleton Hands: una band che ci propone un viaggio totale negli anni ’80. La band confeziona un “falso d’autore” che per quanto derivativo/fedele alla tradizione, sa intrattenere. Sicuramente chi ama il perodo di riferimento, non resterà deluso, per quanto, come detto, la band ripropone con eccessiva fedeltà stilistica l’ascendenza ottantiana, con perizia certosina, bravura compositiva, ma pressochè totale mancanza di “impronta personale”.