Che cosa avrà mai da dire di tanto strano l’arcano menestrello figlio dell’ombra? La risposta potrete trovare nel nuovo mcd A strange thing to say primo capitolo di una inquietante trilogia. “Trittico di un fantasma†questo il primo tassello del nero mosaico uscito per l’occasione attraverso un cofanetto molto succulento.
Insieme al cd ed al dvd ,contenente anche l’ultimo affascinante video ufficiale della title track , il cofanetto prevede anche un bellissimo booklet di 99 pagine plastificate a colori in cui sono sigillati tutti i testi , l’artwork del disco e numerose inedite fotografie alcune provenienti direttamente dal grimorio privato dell’artista e non è tutto.
Oltre al materiale audiovisivo è presente anche una splendida t-shirt e delle postcard. Si direbbe un’opera omnia ma se vogliamo essere totalmente “bastard inside†si direbbe una bella pensata commerciale se non fosse che questo è il primo cofanetto tutto fiocchi e merletti per Sopor Aeternus.
La musica però è come sempre la nera regina del castello digitale . Rimasto praticamente intatto al suo trade mark tradizionale , curato come sempre nei minimi dettagli e cucito a carne viva da splendidi innesti di vera musica classica come striduli violini , macabri violoncelli e striscianti arpeggi. Le tracce diventano quindi dei sussurri notturni , delle fiabe dal sapore agrodolce raccontate dalla calda e paziente voce di una Varney che ci appare in grande forma.
Le tetre nenie si incastrano nelle trame alquanto esistenziali in costante bilico tra il macabro ed il mortale. I vocalizzi si prostrano continuamente alla ricerca di una redenzione malata , dannata quasi come un totale abbandono ai monaci senza volto che pazientemente ascoltano il totale delirio interiore sputato in faccia al razionale in modo semplice ed assolutamente diretto. Espellendo i suoi demoni Anna Varney riesce a donare uno strato di sporco e di bizzarro alle sei tracce di questo ep .
Puri atti cinematografici che sfiorano il cinema espressionista tedesco sembrano donare un’anima visiva ai suoi fantasmi Spesso infatti ascoltando la sua musica si possono intravedere i suoi arcani comportamenti ed i suoi strani bisbigli alle sue ombre , come se li implorasse di lasciarla stare.
Bizzarra ma assolutamente azzeccata anche la scelta di affidare la produzione Patrick Damiani , polistrumentista dei “Rome†, uno degli artefici del capolavoro “Flowers from Exile “ Con questo Ep “Anna-Varney Cantodea “ si rimette in gioco , non si nasconde al sole e si siede al nero banchetto della sua mente con i suoi stessi demoni. Una caduta , se vogliamo ancor più profonda vista l’enfasi ed il grande sapore emozionale che rilascia questo arcano disco. La caduta comunque non permette di mutare in alcun modo il volto alla sua arte , rimasta ancora intatta e nascosta agli artigli del tempo .
Tra i sipari di pizzo , la sua innocenza si tramuta in un cantastorie che ha deciso di uscire dal nulla e di cantare il suo dolore.
Emozionante. Ancor di più se si accende la notte.