Inutile girarci intorno, Second Chance degli Spiral69 è sicuramente uno tra i dischi italiani più internazionali del momento, lo evidenzia il loro passaggio nelle radio, il loro tour europeo e ancor di più il loro sound che con gli anni si è affinato sempre più concedendo pochissime sbavature. E’ un disco che spazia dal gothic rock più accattivamente al nu metal, dall’hard rock all’industrial, senza mai perdere quel gusto verso l’orecchiabile che amalgama il tutto senza strattoni e voragini tra un brano e l’altro, e se si riesce poi a includere in un solo full-length pezzi come “No Mercy” e “Your Halo” credete a quel che dico. Second Chance è così, un po’ malato e un po’ adolescenziale, un disco in cui si alternano potenza (Ritual) e romanticismo (Nothing). Colonna sonora perfetta per un sequel di “The Avengers” o “Spiderman 4” o, se vogliamo essere meno nerd e più darkettoni, “The Crow 3” potrebbe andare ancor meglio. Impeccabile la cura dei suoni, dove la post-produzione è regina. Le chitarre che calcano i solchi lasciati da mostri disumani come i NIN (Liar) con batterie quadrate e pragmatiche che alternano suoni acustici a loop con drum machine (XXX), e un basso corposo che delinea le ritmiche valorizzando i momenti adrenalinici (Goodbye) sono equilibrati e mixati per dare il loro meglio in ogni singolo momento. Un disco da ascoltare ma fatto sopratutto per essere suonato e portato nei live, dove la carismatica voce di Riccardo Sabetti può fare sicuramente la differenza, tra raschiati e linee melodiche, in un’instancabile corsa camaleontica. Ancora un ottimo lavoro quindi quello degli Spiral69, che si confermano tra le migliori realtà che l’Italia è riuscita a portare all’estero e io mi chiedo ancora il motivo per cui non siano ancora tra i big del mainstream. Se lo meritano tutto.
Spiral69 – Second Chance
6/10
Total Score