
La band belga The Breath Of Life, attiva dall”85, a 25 anni di stanza dall’esordio discografico del ’92, rilascia l’ottavo full lenght della propria carriera, “Under The Falling Stars”. Tutti i tratti distintivi che hanno da sempre contraddistinto il suono dell’ensemble, quella delicata commistione tra dark wave ed ethereal wave, sono rigorosamente riproposti nelle 11 tracce del disco.
L’opener e singolo “A Rainbow Is Fading”, canzone accompagnata anche da un bel video, è ben rappresentativa di quello che può considerarsi il concetto di equilibrio che governa tutto il disco. Il suono è infatti molto accattivante, di facile presa sin dal primo ascolto, ma allo stesso tempo in grado di far emergere l’anima sincera del lavoro, non semplice, che stato fatto per ottenere questo pregevole risultato.
Colpiscono subito la voce di Isabelle Dekeyser e le parti di violino di Giovanni Bortololini. Questi due elementi costituiscono il valore aggiunto dell’opera, quel quid che le fa fare un salto qualitativo ulteriore. Se brani come “Crime Passionnel” o la cocteaouiniana “The Right Place” risultano molto suadenti grazie alla voce di Isabelle, la conclusiva “From The Storms” rimane fortemente impressa per le parti di violino, in grado di valorizzare un brano wave già ottimo di suo.
Non mancano soluzioni più pop oriented come “Until The Day”, o veri e propri tributi a certe sonorità che senza ombra di dubbio hanno influenzato la band. Il giro di chitarra di “Hide” riporta subito alla mente “Lament” dei Cure, ma viene inserito in un contesto completamente differente che richiama certe atmofere sonore orientali, in grado di garantire quindi l’originalità del brano.
“Under The Falling Stars” è un album estremamente coerente, genuino, in grado di farsi ascoltare per innumerevoli volte. Un lavoro destinato sia a chi ama le sonorità wave più morbide, ma anche a coloro che desiderano da troppo tempo un disco raffinato, tanto quanto immediato e fruibile. Sarebbe un vero peccato lasciarselo scappare.