Diamo uno sguardo alla bellissima copertina di questo Ep:
Un cielo grigio e pesante come il piombo, screziato da nuvole dissolte in cirri , che sovrasta lo sfondo nero in lontananza di una zona di periferia, da cui si intravedono qualche lampione, come “scheletri di civiltà” su rovine di una città ormai disabitata.
La musica di Udde (musicista polistrumentista autodidatta con alle spalle un’ esperienza Psychedelic -Prog Wave a nome Soyland Green) assume le valenze di musica evanescente intessuta su substrati tristi e intimisti (bella la voce maschile intensa, che acquista un fascino molto più Gothic Rock da “bello e dannato” che non prettamente algido e “syntheticamente” Electro/Wave)
Northwester ne è un esempio: come dei Lycia accarezzati dalla sensibilità alla Cure di Seventeen Seconds:
Play for Today/In your house, i rimandi costanti, perchè spesso i suoni “si accendono in lontananza” come luci lontane che diventano sempre più persistenti, rindondanti, manipoltai come dei cerchi concentrici
(l’intro di White Inn e l’epilogo finale, molto alla Clan of Xymox dei primordi) con una sensibilità eterea quasi shoegaze (ma Udde mantiene sempre i piedi piantati alla disperazione Dark da tradizione: il basso pulsante, continuo, come un battito di cuore, e gli stacchi gelidi dei sintetizzatori analogici).
Chiude l’Ep Welder’s Flesh (la track più rilassata dell’Ep, se si escludono le bellissime “gocce” di chitarra di piena tradizione Dark e lo stacco gelido e altero che caratterizza il brano).
Non a caso, l’Ep si intitola Fog.
Fortemente consigliato.
Lunaria
Darkwave
2012
Udde