….Purtroppo questa band non esiste più.
Quindi questa è una recensione un pò venata dalla malinconia, per il pensiero che un gruppo così valido sia “sparito nel nulla”…..
Perchè questo cd, il secondo registrato dalla band, è un piccolo capolavoro, e mi dispiace veramente che di questa band non si abbiano più notizie ormai da anni….
Per questo, al di là della difficile reperibilità di questo album, (ma se andate su youtube potete ascoltarne qualche pezzo), secondo me mai giunto in Europa, penso che dedicare una recensione a una band brasiliana così valida e sincera, ma sfortunata, sia doveroso.
Doveroso perchè -scusate la polemica- ma sono stufa marcia di vedere i soliti nomi di plastica pseudogothic strombazzati ai quattro venti, mentre gruppi che “fanno la gavetta” e suonano per passione, vengono falcidiati magari per questioni geografiche o distributive…..
Il mio incontro con la musica dei Vultos avviene un freddo (e grigissimo) pomeriggio milanese, in Piazza Duomo, quando incontro il nostro collaboratore internazionale Dr Doom, che mi porta in regalo il cd di questa band….ammetto che una volta tornata a casa, ascolto il cd con entusiasmo…. e mi innamoro proprio di questo cd, che il cantato in portoghese (molto spesso teatrale come nell’intro O Abismo) rende più “esotico” e personale.
L’intro è seguito dalla stupenda Minhas Lágrimas, una tipica canzone dark wave oscurissima, liquida come da tradizione, che è già diventata una delle mie canzoni in “top 10″…. una canzone meravigliosa che piacerà sicuramente a tutti quelli che amano una One hundred years, A Strange Day o una Siamese Twins, perchè l’impronta musicale che si respira, in tutto il cd, è quella.
Proprio quella, gocciolante, opaca, malinconica e nebbiosa.
Indimenticabile.
Splendide anche Colecionador de Lembranças, “la stregonesca” Lagrimas de Crianças Mortas (qui il basso raggiunge picchi di eccellenza!) e O Riso, notevole track malinconica ed autunnale.
Ma il pezzo Oscuro per eccellenza è Quando A Escuridão Dominar, teatrale, tragico, intriso di uno spleen che sfocia negli stupendi canti alternati del singer e della vocalist.
Ripeto, questo cd trasuda di una forte passione, sincerità, devozione alla Dark Wave più cupa e liquida, che i Nostri ripropongono con un tocco personale dato dalle vocals, (l’istrionico vocalist, qualche volta accompagnato dalla vocina fragile e malinconica, dispersa e spaventata, un pò alla Mephisto Walz periodo Terra Regina, di una female singer ) e da riferimenti a poeti sudamericani nei testi.
Il livello di bravura tecnica dei singoli musicisti è ottimo, e le song “fluiscono” l’una dopo l’altra, senza “momenti morti o di tedio”.
Quindi…. probabilmente questa recensione non servirà a far tornare questa band o a renderne i cd reperibili…. ma se qualcuno vorrà aggiungere al suo profilo youtube una o due song di questa band, votandole con un bel “mi piace”, e facendo un pò di passaparola del nome Vultos, potremo far vivere sempre il ricordo di questa band, perchè sarebbe un vero peccato lasciarla cadere nell’oblio.
Ovviamente questa recensione e lo speciale sulla Scena Sudamericana sono merito di Dr Doom e Conde de Lemur, quindi se andate su youtube e i Vultos vi piacciono, i ringraziamenti inoltrateli a loro! 😉
…che dire, speriamo di riuscire a trovare qualcuno che sappia dirci qualcosa in più al riguardo di questa band!
Lunaria
Darkwave
2003
Vultos