Il dottor Michael Cayle vuole il meglio per sua moglie e la sua bambina. Per questo motivo si trasferisce con la famiglia da Manhattan, accettando la pratica medica privata in una piccola città del New England, Ashborough. Tutto, a prima vista, in quella città sembra essere silenzioso e pacifico. Ma Ashborough è una città che nasconde molti segreti. Molti cittadini sembrano stranamente nervosi ed alcuni parlano sottovoce di leggende a cui nessuno sano di mente potrebbe credere. Ma ciò che Michael scoprirà nella foresta, in un bagno di sangue, lo farà riflettere…
Horror thrilleroso mozzafiato che si legge in un colpo! Edito dalla Gargoyle Books -coraggiosa casa editrice dedicata all’Horror, support it!- il libro di Laimo svolge bene il compito per cui è stato creato: Intrattenerci con una vicenda adrenalitica, al cui centro -ma non svelo troppo!- abbiamo il protagonista, un dottore, che con la famigliola -very american style, un pò da cariarsi i denti…- si trasferisce in un paesino sperduto tra i boschi…ma come già sanno gli appassionati horrorofili, tra alberelli, farfalline, e fiorellini si nascondono spesso e volentieri creature….che è meglio non incontrare!
Non un’opera complessa o dotata di chissà quali significati metaforici, ma un buon horror, che intrattiene piacevolmente con ottimi colpi di scena e qualche concessione allo splatter… very very good! “Il velo di nubi che aveva oscurato il sole per tutto il giorno si era disperso, consentendo a una luna quasi piena di illuminare con i suoi raggi argentei il giardino sul retro. In quella luce la mia casa sembrava stregata, con le sue finestre sbarrate e le assi del tetto scheggiate….”
“Due costole rotte spuntavano dalle pelle livida sotto il seno destro, quando tossì sangue e muco si sparsero sull’erba…..il movimento mise in evidenza un enorme squarcio sulla pancia, dal quale fuoriuscì una parte delle budella..un pezzo rosato d’intestino spuntava dall’addome contraendosi” “E poi li vidi….c’erano altri orrori, che irruppero all’improvviso nel mio mondo e mi tolsero il fiato….. la sua mano destra…non c’era più. Tra il gomito e l’avambraccio non c’era che la nodosa massa di tessuto cicatrizzato di un moncherino….”