Gioiellino della letteratura erotica virata alla filosofia, questo breve romanzo, tutto in forma di dialoghi piccanti tra Eugènie, Dolmancè e Saint Ange, presenta le idee guida del nostro adorabile Autore, che erano già sviluppate nel capisaldo “Justine” che per mole (due volumi di circa 842 pagine!) ha il “difetto”, dato la sua difficoltà concettuale ed estensione, di non poter essere subito “divorato” tutto d’un fiato.
Se il tempo è poco, potete rimediare con questo libretto che in forma di 7 dialoghi si propone per “l’istruzione delle fanciulle” attraverso sofismi intellettuali a cui è difficile resistere -pur riconoscendo che il “difetto” principale della filosofia del Nostro sia la totale mancanza di considerazione delle sfera affettiva\amorosa che a volte lo porta in pagine di incredibile crudezza, specialmente in “Justine”, anche se questa analisi del pensiero sadiano e la relativa “numerizzazione sistematica” di un controllo totale sulle “vittime” meriterebbe un’analisi a parte- propone un’erotismo femminista in cui il nostro autore incita le ragazze a liberarsi dalle catene del pudore e della verginità imposta, difendendo amore libero, slegato dalla procreazione, uso dei metodi anticoncezionali, divorzio e totale espressione egotica!
Vediamo qualche esempio e cerchiamo di debellare lo stereotipo diffusissimo tra chi di de Sade NON ha mai letto neanche un rigo, che il Nostro sia misogino; niente di più lontano dalla verità, in quanto il Nostro ha celebrato più e più volte la bellezza femminile, e non solo di fanciulle in fiore ma anche di donne anziane o affette da difetti gravi.
“Il tuo corpo appartiene a te, a te soltanto: tu sola al mondo hai diritto di goderne e farne godere chi ti pare e piace!”
“Certe catene saranno presto spezzate!Una volta raggiunta l’ età della ragione una ragazza deve essere libera di divenire quello che vuole: si darà al vizio? e che importa!”
“Nessun freno abbiano i tuoi piaceri se non è imposto dalle tue forze e dalla tua volontà: tutte le ore, tutti i luoghi e tutti gli uomini devono servire alle tue voluttà!”
Assolutamente non frasi che un misogino pronuncerebbe, in quanto si tratta di incitamenti veri e propri al godimento femminile, di cui le donne hanno preso consapevolezza solo negli anni ’70 ad opera di certe filosofe-femministe come Luce Irigaray…e che gli uomini hanno sempre represso -giusto per citare un esempio, vedasi come la morale cattolica, Freud e compagni abbiano suddiviso gli orgasmi femminili come “leciti” -quello vaginale- e “illeciti” -quello clitorideo- quando il nostro de Sade in pieno ‘700 già proclamava la libertà femminile di decidere quello che si voleva provare!- e poi ancora, contro i matrimoni combinati -usanza odiosa che sfortunatamente vede coinvolte ancora nel 2011 ragazze di paesi arretrati e poveri….- : “Certe leggi assurde le hanno inventate gli uomini ma noi non dobbiamo subirle”
“L’adulterio, che gli uomini considerano un crimine, e che essi hanno osato punire rovinandoci l’esistenza…non è che l’acquisto di un diritto di natura…….unire la donna ad un solo uomo con l’assurda schiavitù del matrimonio significa andare contro il destino che la natura le impone”
Ma c’è spazio anche alla dissertazione anti-religiosa (espressa al suo meglio in “Justine”):
“Lasciare la scelta all’uomo significa indurlo in tentazione! E Dio, grazie alla sua preveggenza infinita ben sapeva cosa ne sarebbe venuto fuori! E allora gli fa piacere perdere la creatura da lui formata!” “Sempre ammesso che per assurdo esista, sarebbe l’essere più detestabile, visto che permette che ci sia il male sulla terra mentre la sua superpotenza potrebbe impedirlo” Sade ci illumina con questo preambolo, prima di presentare i dialoghi dei personaggi, che suona come un vero e proprio inno alla vita e alla volontà di vivere al meglio con se stessi:
“Solo ampliando la sfera dei piaceri e delle fantasie, solo sacrificando tutto alla voluttà quell’infelice individuo conosciuto sotto il nome di uomo, scaraventato suo malgrado in questo triste universo, potrà riuscire a spargere qualche rosa tra le spine della vita”
Un libro FONDAMENTALE che si distanzia anni luce da tanto, troppo!, pattume moderno spacciato per erotismo e che oltre a presentare situazioni piccanti più o meno gradite a tutti, presenta una solida base di dissertazione filosofica.