“Teleny” è un romanzo attribuito ad Oscar Wilde e alla sua cerchia, pubblicato per la prima volta a Londra nel 1893. E’ la confessione in prima persona dell’amore del giovane Camille Des Grieux per il pianista ungherese Renè Teleny. Tutto inizia durante un concerto per beneficenza durante il quale si esibisce il giovane pianista. Tra i due scatta immediatamente un’intensa corrente emotiva che porta Renè ad esibirsi come mai prima,mentre Camille in completa sintonia, si lascia andare ad un’estasi onirica. Fin dal primo incontro i due si giurano amore eterno, tanto che Teleny riesce a suonare solamente quando è presente in sala l’amato ad ascoltarlo. Ma la vita lasciva di Renè e i turbamenti interiori di Camille terranno i due amanti separati per molto tempo. Teleny si abbandonerà fra le braccia di una contessa e di un altro amante appartenente all’alta società, mentre Des Grieux, ossessionato dalla gelosia e dai rimorsi per il suo amore omosessuale, tenterà di trovare conforto fra le braccia di una domestica, ma l’episodio si concluderà tragicamente. Dopo varie vicende i due amanti riusciranno finalmente a congiungersi e a vivere appieno la loro passione senza freni, finchè i debiti contratti da Teleny condurranno la storia ad un colpo di scena e ad un immancabile tragico epilogo.
Gran parte del fascino di Teleny sta nell’alone di mistero che lo circonda, sia per quanto riguarda l’attribuzione del testo ad una pluralità di autori facenti capo ad Oscar Wilde, sia per le vicende legate alle sue pubblicazioni semiclandestine e in tiratura limitata.
Fin dalle prime pagine emerge una commistione di stili di prosa diversi fra loro: le descrizioni liriche delle scene e dei personaggi, il richiamo al predominare dei sensi e delle emozioni portate all’estremo, i riferimenti mitologici sono più propriamente collegabili all’autore del “Ritratto di Dorian Gray”, mentre si contrappongono le descrizioni dettagliate, e a volte perverse, degli atti sessuali, o ancora gli aneddoti tragici inseriti nel corso della vicenda.
Il motivo predominante del libro è la “confessione” di Camille in cui emergono le varie esperienze, riflessioni ed emozioni che lo porteranno ad abbandonarsi totalmente a Teleny. Nel corso della vicenda emergono alcune scene particolari e perverse come la descrizione dei festini privati che rievocano i banchetti delle “120 Giornate di Sodoma”, o la vicenda dello stupro della domestica, ma sono aneddoti che immancabilmente finiscono in tragedia.
Teleny non è soltanto la cronaca di una passione omosessuale, è il resoconto di un’esperienza di vita vissuta intensamente, la storia un’ossessione e di tutto quello che può comportare: l’esplodere delle emozioni, la gelosia, il rifiuto indotto dalla morale o dalla propria coscienza, la ricerca di una via di fuga o di un palliativo, la perdita di ogni freno e la tragicità della fine.
In sintesi una lettura interessante per chi si è già cimentato con i libri di De Sade, Masoch o Pauline Rèage, ovvero i “classici” della letteratura erotica. In questo periodo la nuova moda letteraria, ha proprio come tema centrale il sesso, presentato in chiave volutamente scandalistica, ma in realtà tedioso e ripetitivo : a maggior ragione, quindi per non cadere nel commerciale, è sempre costruttivo fare un salto nel passato e riprendere in mano i classici.